Scatola nera obbligatoria

[andman]

Re: Scatola nera obbligatoria

Mio padre che usa poco l'auto, ne monta una e se non usa l'auto per più di una settimana trova la batteria scarica. Altre controindicazioni non ne vedo.

Inviato dal mio LG-D802 utilizzando Tapatalk

[VWGC BOT]

Re: Scatola nera obbligatoria

Andman mi sembra strano, il fatto che con una settimana di fermo si scarichi la batteria forse non è da imputare alla scatola nera ma ad altro. Ti dico questo perché, almeno secondo la mia esperienza, questi apparati consumano pochissimo. In famiglia per risparmiare un po sulla rca le abbiamo montate su tutti i mezzi, e ti dico che mio suocero la macchina la usa ogni morte di papa (a volte la uso io giusto per farla muovere un po), sta ferma anche due o tre settimane e nessun problema alla batteria. Anche sulla mia ormai ex auto stessa situazione, ultimamente dovendola rivendere la usavo pochissimo e stava ferma anche più di due settimane e mai un problema alla batteria.

[andman]

Re: Scatola nera obbligatoria

E purtroppo non mi sbaglio. Cercando in rete un signore on la stessa scatola della stessa compagnia ha dovuto mettere una batteria aggiuntiva nel bagagliaio. Mio padre usa l'auto talmente poco che ha fatto 7000 km in 8 anni. Poi il risparmio è innegabile.

Inviato dal mio LG-D802 utilizzando Tapatalk

[bardo]

Re: Scatola nera obbligatoria

A questo punto toglietela o cambiate compagnia.

[tony]

Re: Scatola nera obbligatoria

A parte le mie esplicitate remore verso la black box, vi è anche da dire che le compagnie assicurative stanno via via affinando sempre meglio, ovviamente a tutela dei propri interessi, le condizioni contrattuali da adottare allorquando venga installato nel veicolo tale dispositivo.

“Condizioni da azzecca-garbugli” (non mi si consente di scriverlo come parola tutta attaccata) vengono definite da Quattroruote a pag. 202 nell'ultimo fascicolo del mese di aprile 2016.

Vi trascrivo qualche passaggio ivi riportato:

“.. non c’è soltanto la discriminante dei chilometri a spostare l’ago della bilancia della convenienza. Alcune polizze prevedono anche il rispetto di determinati parametri che concorrono a profilare lo stile di guida dell’assicurato. Il che non è di per sé un male: più preciso è il ritratto che viene fatto, minore sarà il premio che l’automobilista pagherà, se risulterà virtuoso.
Certo, alcune condizioni possono sembrare materia per gli azzecca-garbugli.
La Genertel (Quality Driver) chiede, giustamente, il rispetto dei limiti di velocità (con una tolleranza di 10 km/h) e si spinge ad attribuire valori diversi secondo il tipo di strada percorso, il numero e l’intensità di frenate e accelerazioni e l’utilizzo della vettura in base a certe fasce orarie.
Anche la Reale Mutua scende nel dettaglio sfruttando tutte le possibilità che le scatole nere hanno di rilevare certi parametri.
La Cattolica (Autobox) stila un indice di riferimento (idm) che tiene conto del tipo di guida e dell’orario di circolazione”.

In tutta sincerità, io cerco di rispettare “ragionevolmente” tutte le norme di comportamento sulla circolazione stradale e sino ad oggi non ho subito decurtazioni di punti dalla patente di guida, ma quando Reale Mutua mi ha proposto già diversi anni fa la black box - per una vettura (non d’epoca) che percorre mediamente 2000 Km annui e che ho assicurato senza sospensione presso tale compagnia - ho risposto: “no grazie”.